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      — Non temere per me! Io non avrò mai affari di questo genere! Mi divertono le persone innamorate, ma mi darei dell’imbecille mille volte al giorno se ci cascassi io! — disse Jo, spaventata solamente all’idea.
      — Non ti daresti tanto dell’imbecille se qualcuno ti piacesse molto e questa persona ti amasse.
      Meg parlava quasi a sé stessa e guardava il sentiero campestre dove spesso, nel crepuscolo, aveva veduto passeggiare fidanzati e innamorati.
      — Mi pareva che tu avessi l’intenzione di dirmi che cosa avresti risposto a quel!’uomo — disse Jo, interrompendo bruscamente la piccola rêverie di sua sorella.
      — Oh, non farei altro che dirgli con molta calma e fermezza: Grazie, signor Brooke, le sono molto riconoscente, ma sono d’accordo con papà nel dire che per ora sono troppo giovane per legarmi con alcuna promessa; perciò, la prego, non me ne parli più, ma restiamo amici come pel passato.
      — Hum, è freddo e abbastanza compassato, ma non credo che avresti mai il coraggio di dirglielo. E poi egli comincerà a fare come gli eroi dei romanzi, a piangere ed a pregare e non avrai il cuore di ricusargli nulla!
      — Niente affatto. Gli dirò che ho fermamente deciso così ed uscirò dalla stanza dignitosamente.
      Così Meg si alzò e stava per fare una prova della dignitosa ritirata, quando un passo nell’anticamera la fece correre a sedere di nuovo e mettersi a cucire come se la sua vita dipendesse da quella costura che doveva fare. Jo soffocò con fatica uno scoppio di risa al subitaneo cambiamento e, quando qualcuno bussò leggermente alla porta, aprì con un aspetto accigliato e tutt’altro che benevolo.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Brooke Meg