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      Amy fu molto colpita dalla devozione di John e dalla dignità di Meg. Beth li guardava da lontano sorridendo, mentre i signori March sorvegliavano la giovane coppia con tanta soddisfazione da dar quasi ragione alla zia March quando diceva che erano «due bambini in fasce». Nessuno mangiò molto, ma tutti sembravano assai soddisfatti e la vecchia stanza sembrava prender parte a quella felicità e compiacersi che il primo romanzetto si svolgesse fra le sue mura.
      — Non puoi dire che non accade nulla di piacevole, adesso, Meg, non è vero? — disse Amy cercando il posto d’onore pei fidanzati nel gruppo che voleva disegnare.
      — No, non lo posso dir davvero!. Quante cose sono successe da quel tempo! Mi sembra che sia passato un annoi intero! — rispose Meg, che era in un sogno dorato e si sentiva portata a pensare a cose ben più alte e poetiche del solito pane e burro.
      — Le gioie si succedono ai dolori con grande rapidità questa volta e credo che sia già cominciato il cambiamento — disse la signora March — Generalmente nelle famiglie vi è un anno pieno di eventi; questo non è stato un anno monotono per noi, ma fortunatamente finisce bene, dopo tutto.
      — Spero che il prossimo finirà meglio — brontolò Jo fra i denti. Poveretta, non poteva vedere Meg occuparsi davanti ai suoi occhi esclusivamente di una persona! Ella amava appassionatamente poche persone ed era un terrore per Lei il pensiero che il loro affetto potesse cessare o anche diminuire.
      — Spero che il terzo terminerà anche meglio se riesco a fare quel che voglio — disse il signor Brooke sorridendo a Meg, come se tutto fosse diventato possibile e facile adesso.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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