— Non ti pare che tre anni siano molto lunghi? — domandò Amy che avrebbe voluto che il matrimonio si celebrasse subito.
— Ho tanto da imparare prima d’esser pronta che sarà per me un tempo quasi troppo corto — rispose Meg, col volto atteggiato a dolce gravità.
— Non hai che da aspettare. lo ho da fare tutto il lavoro, Meg — disse John cominciando col raccattare il tovagliolo di Meg con un’espressione che fece scuotere la testa a Jo, mentre diceva a sé stessa con un’aria di sollievo: — Ah, ecco Laurie! Ora avremo una conversazione un po’ più sensata!
Ma anche in questo Jo si sbagliava. Laurie entrò nella stanza col volto allegro e sorridente, portando in mano un gran mazzo di fiori per la «Signora John Brooke» e colla ferma persuasione evidentemente che tutto l’affare era stato concluso per merito suo.
— Lo sapevo bene che Brooke avrebbe fatto a modo suo; egli fa del resto sempre tutto quello che vuole, perché quando si mette in testa una cosa, la fa, dovesse cascare il mondo! — disse Laurie, dopo aver fatto le sue congratulazioni ed offerto il suo regalo.
— Molto grato per la tua buona raccomandazione. La prendo però come un buon augurio per l’avvenire e in segno della mia riconoscenza t’invito subito alle nozze — rispose il signor Brooke che si sentiva in pace col mondo intero, anche col suo impertinente scolaro.
— Verrei, anche se fossi in capo al mondo, perché soltanto la vista della faccia di Jo varrebbe un Perù! Ella non ha l’aria troppo allegra, signorina, posso domandarle che cosa la turba?
| |
Amy Meg Meg John Meg Laurie John Brooke Brooke Laurie Brooke Perù Laurie
|