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      Egli perciò crudelissimamente suole punire ogni menomo tentativo dei sudditi contro a quella sua propria autorità ch'egli stesso conosce eccessiva; e non lo punisce allor quando eseguito sia, o intrapreso, ma quando egli suppone, o finge anche di supporre, che un tal tentativo possa solamente essere stato concepito.
      La esistenza reale di queste due paure non è difficile a dimostrarsi. Di quella dei sudditi, argomentando ciascuno di noi dalla propria, non ne dubiterà certamente nessuno: della paura dei tiranni, assai ne fan fede i tanti e così diversi sgherri, che giorno e notte li servono e custodiscono.
      Ammessa questa reciproca innegabile paura, esaminiamo quali debbano riuscire questi uomini che sempre tremano: e parliamo da prima dei sudditi, cioè di noi stessi, che ben ci dobbiamo conoscere; parleremo dei tiranni, per congettura, dappoi. E scegliamo nella tirannide quei pochi uomini, a cui e la robustezza delle fibre, e una miglior educazione, e una certa elevazion d'animo (quanta ne comportino i tempi) e in fine una minor dipendenza, dovrebbero far conoscere più il vero, e lasciarli tremare assai meno che gli altri: investigati quali siano, e quali possano, e debbano essere questi, dal loro valore argomenteremo per induzione quali siano ed esser debbano poi gli altri tutti. Questi pochissimi, degni per certo di miglior sorte, veggono pure ogni giorno nella tirannide il coltivatore, oppresso dalle arbitrarie gravezze, menare una vita stentata e infelice. Una gran parte di essi ne veggono estrarre per forza dai loro tugurj per portar l'armi; e non già per la patria, ma pel loro e suo maggior nemico, e contro a se stessi: veggono costoro il popolo delle città, l'una metà mendico, ricchissimo l'altra, e tutto egualmente scostumato; veggono inoltre, la giustizia venduta, la virtù dispregiata, i delatori onorati, la povertà ascritta a delitto, le cariche e gli onori rapiti dal vizio sfacciato, la verità severamente proscritta, gli averi la vita l'onore di tutti nella mano di un solo; e veggono essere incapacissimo di tutto quel solo, e lasciare egli poi il diritto di arbitrariamente disporne ad altri pochi, non meno incapaci, e più tristi: tutto ciò veggono palpabilmente ogni giorno quei pochi enti pensanti, che la tirannide non ha potuti impedire; e in ciò vedere, sommessamente sospirando, si tacciono.


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Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120