Pagina (18/120)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Io crederei all'incontro, che per lo più quei tiranni che hanno da natura una miglior indole, riescano, quanto all'effetto, i peggiori pel popolo. Ed eccone una prova. Gli uomini buoni suppongono sempre che gli altri sian tali; i tiranni tutti per lo più niente affatto conoscono gli uomini, presi universalmente; ma niente affatto poi certamente conoscono quelli che non vedono mai, e pochissimo quelli che vedono. Ora, non v'ha dubbio, che gli uomini che si accostano a loro son sempre i cattivi, perché un uomo veramente buono sfuggirà di continuo, come un mostro, la presenza d'ogni altro uomo, la cui sterminata autorità, oltre al poterlo spogliar di ogni cosa, può anche per l'influenza dell'esempio e della necessità, costringerlo a cessar di esser buono. Ne avviene da ciò, che al tiranno cattivo accostandosi i cattivi uomini, vi si fanno l'un l'altro pessimi; ma i ribaldi accostandosi all'ottimo tiranno, si fingono allora buoni, e lo ingannano. E questo accade ogni dì; talché la tirannide per lo più non risiede nella persona del tiranno, ma nell'abusiva e iniqua potenza di lui, amministrata dalla necessaria tristizia de'cortigiani. Ma, dovunque risieda la tirannide, pe' miseri sudditi la servitù riesce pur sempre la stessa; e anzi, più dura riesce per l'universale sotto il tiranno buono, ancorché forse alquanto meno crudele riesca per gl'individui.
      Il tiranno buono forse non trema da principio in se stesso, perché la coscienza non lo rimorde di nessuna usata violenza; o, per dir meglio, egli trema assai meno del reo: che infin ch'egli tiene un'autorità illimitata, ch'egli benissimo sa (per quanto ignorante egli sia) non essere legittima mai, non si può interamente esimere dalla paura.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120