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      Perciò quegli eserciti, che non erano necessarj prima che si oltrepassassero certi limiti, e prima che il popolo fosse intimorito e rattenuto da una forza effettiva e palpabile, vengono ad essere necessarissimi dopo: perché natura dell'uomo è, che chiunque per molti anni ha avuto davanti agli occhi e ceduto ad una forza effettiva, non si lasci più intimorire da una forza ideale. Quindi, nel presente stato delle tirannidi europee, al cessare dei perpetui eserciti, immantinente cesseran le tirannidi.
      Il popolo non può dunque mai con verisimiglianza sperare di vedersi diminuito o tolto questo continuo aggravio ed obbrobrio, dello stipendiare egli stesso i suoi proprj carnefici, tratti dalle sue proprie viscere, e così tosto immemori affatto dei loro più sacri e naturali legami. Ma il popolo ha pur sempre, non la speranza soltanto, ma la piena e dimostrata certezza di torsi egli stesso questo aggravio ed obbrobrio, ogniqualvolta egli veramente volendolo non chiederà ad altrui ciò che sta soltanto in sua mano di prendersi.
      Ogni tiranno europeo assolda quanti più può di questi satelliti, e più assai che non può; egli se ne compiace, se ne trastulla, e ne va oltre modo superbo. Sono costoro il vero e primo giojello delle loro corone: e, mantenuti a stento dai sudori e digiuni del popolo, preparati son sempre a beverne il sangue, ad ogni minimo cenno del tiranno. Si accorda, in ragione del numero dei loro soldati, un diverso grado di considerazione ai diversi tiranni. E siccome non possono essi diminuire i satelliti loro senza che scemi l'opinione che si ha della loro potenza; e siccome una persona abborrita, ove ella mai cessi di essere temuta, apertamente si dileggia da prima, e tosto poscia si spegne; egli è da credersi, che i tiranni non aspetteranno mai questo manifesto disprezzo precursore infallibile della loro intera rovina, e che sempre dissangueranno il popolo per mantenere coi molti soldati se stessi.


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Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120