Quanto a me, dovendone brevissimamente parlare, direi; che difficilmente può nascere ai tempi nostri un Nerone ed esercitar l'arte sua; ma che assai più difficilmente ancora può nascere un Bruto, e in pubblico vantaggio la mano adoprare ed il senno.
CAPITOLO DECIMO
DEL FALSO ONORE
Ma, se le antiche tirannidi e le moderne si rassomigliano nell'aver esse la paura per base, la milizia e la religione per mezzi, differiscono alquanto le moderne dalle antiche per aver esse nel falso onore, e nella classe della nobiltà ereditaria permanente, ritrovato un sostegno, che può assicurarne la durata in eterno. Ragionerò in questo capitolo del falso onore; e alla nobiltà, che ben se lo merita, riserberò un capitolo a parte.
L'onore, nome da tanti già definito, da tutti i popoli, e in tutti i tempi diversamente inteso, e a parer mio indefinibile; l'onore verrà ora da me semplicemente interpretato così: La brama, e il diritto, di essere onorato dai più. Ed il falso distinguerò dal vero, falsa chiamando quella brama d'onore, che non ha per ragione e per base la virtù dell'onorato, e l'utile vero degli onoranti; e vera all'incontro chiamerò quella brama di onore, che altra ragione e base non ammette se non la utile e praticata virtù. Ciò posto, esaminiamo qual sia questo onore nelle tirannidi, chi lo professi, a chi giovi, da qual virtù nasca, e qual virtù ed utile egli promuova.
L'onore nelle tirannidi si va spacciando egli stesso come il solo legittimo impulso, che spinge tutti coloro che pretendono di non operar per paura.
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Nerone Bruto
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