Comandava l'onore antico a quei popoli liberi, di dar la vita per la libertą; vale a dire pel maggior vantaggio di tutti: ci comanda il moderno onore di dar la vita pel tiranno; vale a dire per colui che sommamente nuoce a noi tutti. Voleva l'antico onore, che le ingiurie private cedessero sempre alle pubbliche: vuole il moderno che si abbiano le pubbliche per nulla, e che atrocemente si vendichino le private. Voleva l'antico, che i suoi seguaci serbassero amore e fede inviolabile alla patria sola: il nostro la vuole e comanda pel solo tiranno. E non finirei, se i precetti di questo e di quello, in tutto contrarj fra loro, annoverare volessi.
Ma i mezzi per essere onorato, non meno dai popoli servi che dai liberi, sono pur sempre il coraggio e una certa virtł: colla somma differenza nondimeno, che l'onore nelle repubbliche, scevro da ogni privato interesse, riesce di pura ricompensa a se stesso; ma nelle tirannidi questo onore impiegatosi in pro del tiranno, vien sempre contaminato da mercedi e favori, che pił o meno distribuiti dal principe, accrescono, minorano, o anche, negati, spengono affatto l'onore nel cuore de' suoi servi.
Le conseguenze poi di questi due diversi onori, facilissime sono a dedursi. Libertą, grandezza d'animo, virtł domestiche e pubbliche, il nome e il felice stato di cittadino; ecco quali erano i dolci frutti dell'antico onore: tirannia, ferocia inutile, vil cupidigia, servaggio, e timore; ecco innegabilmente quali sono i frutti del moderno. I Greci e' Romani erano in somma il prodotto del vero onor ben diretto; i popoli tutti presenti d'Europa, (meno gl'Inglesi) sono il prodotto del falso onore moderno.
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