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      In questa sola severa total lontananza, non che troppo, non mai esagerata abbastanza; in questa sola lontananza ricerchi un tal uomo non tanto la propria sicurezza, quanto la intera stima di se medesimo, e la purità della propria fama; entrambe sempre, o più o meno, contaminate, allorché l'uomo in qualunque modo si avvicina alla pestilenziale atmosfera delle corti.
      Debitamente così, ed in tempo, allontanatosi l'uomo da esse, sentendosi egli purissimo, verrà ad estimare se stesso ancor più che se fosse nato libero in un giusto governo; poiché liber'uomo egli ha saputo pur farsi in uno servile. Se costui, oltre ciò, non si trova nella funesta necessità di doversi servilmente procacciare il vitto, poiché la nobile fiamma di gloria non è spenta affatto nel di lui cuore dalla perversità de' suoi tempi, non potendo egli assolutamente acquistare la gloria del fare, ricerchi, con ansietà bollore ed ostinazione, quella del pensare, del dire, e dello scrivere. Ma, come pensare, e dire, e scrivere potrà egli in un mostruoso governo, in cui l'una sola di queste tre cose diventa un capitale delitto? Pensare, per proprio sollievo, e per ritrovare in quel giusto orgoglio di chi pensa un nobile compenso alla umiliazion di chi serve: dire, ai pochissimi avverati buoni, e come tali, degnissimi di compassione, di amicizia, e di conoscere pienamente il vero: scrivere, finalmente, per proprio sfogo, da prima; ma, dove sublimi poi riuscissero gli scritti, ogni cosa allora sagrificare alla lodevole gloria di giovar veramente a tutti od ai più, col pubblicare gli scritti.


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Della tirannide
di Vittorio Alfieri
1800 pagine 120