Che la tirannide sia un governo esecrabile e vizioso in se stesso, già ben lo sapevano tutti coloro che stupidi affatto non sono; e per quelli che il sono, inutilissimo era il dimostrarlo. Le storie tutte fanno fede della massima instabilità dei liberi governi: onde riesce cosa intieramente vana il dimostrare che non si dee soffrir la tirannide, se infallibili mezzi non s'insegnano per eternare la libertà".
Queste, o simili obbiezioni (che ne potrei riempire inutilmente le pagine) è assai facile il farle, e non così facile l'impugnarle. Quanto alla prima, rispondo di volo; che io non credo niente inutile il dimostrare ai non affatto stupidi, non già che la tirannide sia un governo esecrabile e vizioso in se stesso, poich'essi dicono di saperlo, ma che quella specie di governo sotto cui essi vivono, e che sotto il blandissimo nome di monarchia si vanno godendo, altro in fatti non è se non una intera e schietta tirannide, accomodata ai tempi; tirannide niente meno insultante e gravosa per gli uomini che qualsivoglia altra antica od asiatica, ma assai più saldamente fondata, e assai più durevole quindi, e fatale.
Alla seconda obbiezione mi conviene rispondere alquanto più lungamente. Il dimostrare qual sia il male, quali ne siano le cagioni, i mezzi, ed in parte gli effetti, vien certamente ad essere un tacito insegnamento di ciò che potrebbe essere il bene; che in tutto è il contrario del male. "Se dunque venisse fatto pur mai di estirpar la tirannide in alcuna ragguardevol parte di Europa, come per esempio in tutta la Italia, qual tempra di governo vi si potrebb'egli introdurre, che non venisse dopo alcun tempo a ricadere in tirannide di uno o di più?"
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