Si può benissimo non aver visto mai quadro, ed esser Dante, e farne dei maravigliosi con poche righe d'inchiostro: ma non si può essere Michelangelo, senza avere in molti Danti imparato a pensare, inventare, e comporre.
E a voler provare questa primazía delle lettere, non solo su le arti mute, che troppo chiara cosa ella è, ma anche su tutte le cose grandi e grandissime che gli uomini possono eseguire, si dimostri soltanto che lo scrivere è la sola arte che basti a se medesima, e il di cui artista ritrovi tutta in se stesso la materia per eseguire. Onde, non solamente il pittore, scultore, e architetto, abbisognano di tele, di colori, di marmi, e di chi loro commetta e paghi il lavoro; ma il legislatore, il politico, il capitano, ove non abbiano e stato e popolo e soldati, nulli affatto per se stessi riescono: o, se pure adombrare vogliono i loro vasti e negati disegni, si fanno scrittori; e così all'immortalità arrivano per via più lenta, ma più durevole. E non mi si dica, che appunto per lo aver tutto in se stesso, lo scrittore abbia più facilità, che non è per certo così; anzi, tanto è severo il mondo per gli scrittori, che ai soli eccellenti accorda la fama; in vece che anche ai non sommi artisti ne accorda pure una certa; perchè un quadro, una statua, una reggia, od un tempio, ancorchè non siano eccellenti, non costano però niuna fatica a chi li rimira, e di alcun utile riescono a chi se ne prevale. Così anche una certa fama si accorda ai legislatori, benchè mediocri; ed una, ma assai meno durevole, ai capitani felici.
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Dante Michelangelo Danti
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