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      Filosofi investigatori di politiche e morali verità, l'Italia non ne ebbe dappoi quasi niuno di vaglia, infino al Machiavello. Questi, profondissimo in tutto ciò che spetta ai governi, nella sublime e intera cognizione e sviluppo del cuor dell'uomo inimitabil maestro, è stato e merita d'essere capo-setta fra noi. Ma il Machiavello è pure anche figlio di una tal quale agonizzante repubblica: e benchè con alcune dediche ai medícei tiranni disonorasse egli alquanto se stesso, pure da essi per somma ventura sua non essendo stato protetto, luminosamente perciò scrisse il vero. Ciò non ostante, come pianta troppo straniera alla Italia serva e avvilita, poco fu egli considerato, e poco letto, e assai meno meditato e inteso finch'egli visse; dopo morte, rimase assai screditato ed egli e il suo libro. E circa a quest'autore mi conviene qui di passo osservare una strana bizzarria dell'ingegno umano; ed è, che dal solo suo libro del principe si potrebbero qua e là ricavare alcune massime immorali e tiranniche; e queste dall'autore sono messe in luce (a chi ben riflette) molto più per disvelare ai popoli le ambiziose e avvedute crudeltà dei principi, che non certamente per insegnare ai principi a praticarle; poichè essi più o meno sempre le adoprano, le hanno adoprate, e le adopreranno, secondo il loro bisogno ingegno e destrezza. All'incontro, il Machiavello nelle storie, e nei discorsi sopra Tito Livio, ad ogni sua parola e pensiero, respira libertà, giustizia, acume, verità, ed altezza di animo somma: onde chiunque ben legge, e molto sente, e nell'autore s'immedesima, non può riuscire se non un focoso entusiasta di libertà, e un illuminatissimo amatore d'ogni politica virtù. Eppure, il Machiavello, proscritto dai principi per mera vergogna di se stessi, e dai popoli poco letto e niente meditato, volgarmente viene da tutti creduto un vile precettore di tirannia, di vizi, e di viltà. Né sarà questa una delle minori prove in favore di quanto asserisco; che i filosofi non possono essere mai pianta di servitù; poichè la moderna Italia, in ogni servire maestra, il solo vero filosofo politico ch'ella abbia avuto finora, non lo conosce, nè stima.


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Del principe e delle lettere
di Vittorio Alfieri
Dalla Tipografia di Kehl
1795 pagine 165

   





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