Instrutti voi ora da me pienamente quale sia la total differenza dei tempi, piacciavi non solo di compatire a questa mia forse non meritata infelicità, del nascere servo; ma piacciavi ancora di porgermi ajuto, affinchè io uscire possa di servitù, e trarne i miei contemporanei scrittori, od i posteri. Se io ardisco pur supplicarvi di rimirarmi con benigno occhio, e di scevrarmi dalla moderna turba dei letterati, una tale audacia in me nasce soltanto dalla mia propria coscienza; che se il destino mi volle pur nato in queste moderne età, per quanto in mio potere è stato, io sono tuttavia sempre vissuto col desiderio e con la mente nelle età vostre, e fra voi.
CAPITOLO PRIMO.
INTRODUZIONE AL TERZO LIBRO.
Benchè nei due superiori libri convenuto mi sia di toccare qua e là per incidenza la quistione che ora mi propongo di trattare, SE LE LETTERE ABBISOGNINO DI PROTEZIONE, non credo io perciò di dovermi esimere dal ragionarne ora più lungamente, e profondamente per quanto il saprò. E siccome io dovrò munire il mio assunto di esempj e di prove, imploro preventivamente l'indulgenza de' miei lettori per alcune cose che mi bisognerà forse ripetere, a fine di togliere così del tutto le apparenti contraddizioni, che dai due libri antecedenti potrebbero alle volte risultare. Avendo io nel primo consigliato ai principi di proteggere le lettere al modo loro, e nel secondo, ai letterati di non sottoporle a protezione veruna, spero di conciliare in questo terzo codesti due diversi pareri. Ma certamente, ogni attento e scaltro lettore gli avrà anche già conciliati da se.
| |
|