Ma siccome mi tocca il ragionare, non delle scienze prese in se stesse, ma delle loro vicende influenze ed effetti; io, guidato dal solo lume di verità e di ragione, spero in questo mio dire di non dovere errare molto più, che all'uomo non arrogante soglia venir fatto di errare.
Le scienze dunque, che io così definirei; Gli arcani e le leggi della natura dei corpi, investigate e spiegate, per quanto il possa l'intelletto dell'uomo; le scienze dico, mi pajono una provincia di letteratura affatto da se, e interamente diversa dalle belle lettere, che io per contrapposto definirei: Gli arcani, le leggi, e le passioni del cuore umano, sviluppate, commosse, e alla più alta utile e vera via indirizzate. Diversissimo è dunque il tema che trattano queste due arti; e quelle avendo ad investigare i corpi sensibili, queste a commuovere le intellettuali passioni; consecrandosi quelle allo scoprimento di palpabili verità, queste al rimettere sempre in luce le verità morali già bastantemente dimostrate dai buoni ed alti esempj, ma sempre pure dalla malizia e reità d'alcuni uomini alterate, nascoste, scambiate col falso, impedite, perseguitate, o sepolte; nasce da questo diversissimo loro uffizio una diversità non picciola di vicende e di effetti, ancorchè i mezzi dell'une e dell'altre ne siano pur sempre lo ingegno e la penna. Di questa diversità di vicende e d'effetti mi conviene ora ragionar lungamente, per sempre più munire di salde incontrastabili prove quanto finora ho asserito delle lettere.
| |
|