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      Fissate sono le lingue, introdotta una certa smania di leggere, rettificato più o meno il gusto dello scrivere, preparata in somma ogni cosa; altro non si aspetta fuorchè sublimi, chiare, e intere verità, che con semplice sublimità di stile annunziate, gli animi tutti più o men sublimando, fortemente gli incendano e sforzino a riporre sul trono la verità sola. I principi oramai non possono accrescere facilità, ma possono bensì accrescere gl'inciampi, se diversificargli e adattarli sapran destramente. I moderni scrittori adunque, che vorranno essere padri di verità, di virtù, di alto diletto, e fondatori di un nuovo secolo letterario, essere dovranno pria d'ogni cosa, figli di se medesimi. La loro gloria sarebbe di tanto maggiore, di quanto l'impulso necessario per superare gli ostacoli debb'essere sempre maggiore di quello che si prevale dei favori. Ma la loro utilità tanto maggiore potrebbe riuscire, quanto meno aspettata nel secolo della oppressione, in cui scriverebbero. Cotali scrittori, eleganti, perchè dalle antecedenti eleganze ammaestrati; veraci e liberi, perchè amano gli uomini, la vera gloria conoscono, e ardentemente oltre ogni cosa la bramano; caldi ed energici, perchè il timor non gli agghiaccia, ed anzi dagli impedimenti generoso incitamento ritraggono: cotali scrittori, rinnovando la libertà la forza e la leggiadria dei sommi Ateniesi, maggior della loro ne dovrebbero ritrarre la fama. Appunto perchè, non avendo come quelli la proteggente e incentiva libertà per lor madre, hanno pure ardito e saputo agguagliargli, ancorchè nati in servaggio.


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Del principe e delle lettere
di Vittorio Alfieri
Dalla Tipografia di Kehl
1795 pagine 165

   





Ateniesi