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      Ciascuno militi nel mondo sotto le proprie insegne. L'interesse e lo scopo dei principi si è il comandare quanto più essi possono; e, per ottener tal vittoria, incontro ai popoli schierano l'ignoranza e gli eserciti. L'interesse e lo scopo dei popoli, (e il solo degno di loro) si è, o dev'essere, il valersi di tutte le proprie facoltà pel maggior vantaggio di ciascun individuo e di tutti; ma a questo alto scopo manifestamente si oppone il cieco obbedire ad un solo. Dunque, infin che venga quel giorno, in cui contra i principeschi satelliti schierare si possano degli uomini cittadini, e distruggerli, incontro alla principesca ignoranza in copia schierar vi si debbono arditi e veraci scrittori, che ai tremanti loro conservi insegnino a farsi uomini e cittadini; e che ai tremanti principi ricordino, che, per se soli, degli uomini tutti i minori son essi.
      Gli arditi e veraci scrittori son dunque gli onorati, naturali e sublimi tribuni dei non liberi popoli. Eletti a così alto incarico dalla sola forza del natural loro impulso, sotto mille forme diverse, ma tutte calde convincenti ed energiche, appresentano e scolpiscono nel cuor di quei popoli l'amor del vero, del grande, dell'utile, del retto, e della libertà, che necessariamente da questi tutti deriva. Il teatro, la storia, i poemi, l'eloquenza oratoria, le lettere tutte in somma, e sotto gli aspetti tutti, una vivissima scuola divengono di virtù, e di libertà. Proibiti, è vero, e impediti, e perseguitati verranno tai libri; ma quindi letti saranno, e meditati, e giovevoli.


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Del principe e delle lettere
di Vittorio Alfieri
Dalla Tipografia di Kehl
1795 pagine 165