Mi vien dato subito un qualche leggiero rimedio, e nessun altro male ne segue; fuorché per piú giorni fui rinchiuso in camera per castigo; e quindi nuovo pascolo, e fomento all'umor malinconico.
CAPITOLO QUARTO.
Sviluppo dell'indole indicato da alcuni fattarelli.
L'indole, che io andava manifestando in quei primi anni della nascente ragione, era questa. Taciturno e placido per lo piú; ma alle volte loquacissimo e vivacissimo; e quasi sempre negli estremi contrari; ostinato e restío contro alla forza, pieghevolissimo agli avvisi amorevoli; rattenuto piú che da nessun'altra cosa di essere sgridato; suscettibile di vergognarmi fino all'eccesso, e inflessibile se io veniva preso a ritroso.
Ma per meglio dar conto ad altrui e a me stesso di quelle qualità primitive, che la natura mi avea improntate nell'animo, fra molte sciocche istoriette accadutemi in quella prima età, ne allegherò due o tre di cui mi ricordo benissimo e che ritrarranno al vivo il mio carattere. Di quanti gastighi mi si potessero dare, quello che smisuratamente mi addolorava, e da segno di farmi ammalare, e che perciò non mi fu dato che due volte sole, era di mandarmi alla messa colla reticella da notte in capo; assetto che nasconde quasi interamente i capelli. La prima volta ch'io ci fui condannato (né mi ricordo piú del perché) venni dunque strascinato per mano dal maestro alla vicinissima Chiesa del Carmine; chiesa abbandonata, dove non si trovavano mai quaranta persone radunate nella sua vastità: tuttavia sí fattamente mi afflisse codesto gastigo, che per piú di tre mesi poi rimasi irreprensibile.
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Chiesa Carmine
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