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      Ma nessuno se ne stupirebbe di una tal nota, quando sapesse ch'ella dovea essere una restituzione francese.
     
     
     
      CAPITOLO VIGESIMOSETTIMOMisogallo finito. Rime chiuse colla Teleutodia. L'Abele ridotto; cosí le due Alcesti, e l'Ammonimento. Distribuzione ebdomadaria di studi. Preparato cosí, e munito delle lapidi sepolcrali, aspetto l'invasion dei francesi, che segue nel marzo '99.
     
      Cresceva frattanto ogni dí piú il pericolo della Toscana, stante la leale amicizia che le professavano i francesi. Già fin dal decembre del '98 aveano essi fatta la splendida conquista di Lucca, e di là minacciavano continuamente Firenze, onde ai primi del '99 parea imminente l'occupazione. Io dunque volli preparare tutte le cose mie, ad ogni qualunque accidente fosse per succedere. Fin dall'anno prima avea posto fine per tedio al Misogallo, e fatto punto all'occupazione di Roma, che mi pareva la piú brillante impresa di codesta schiaveria. Per salvare dunque quest'opera per me cara ed importante, ne feci fare sino in dieci copie, e provvisto che in diversi luoghi non si potessero né annullare, né smarrire, ma al suo debito tempo poi comparissero. Quindi, non avendo io mai dissimulato il mio odio e disprezzo per codesti schiavi malnati, volli aspettarmi da loro ogni violenza, ed insolenza, cioè prepararmi bene al solo modo che vi sarebbe di non le ricevere. Non provocato, tacerei; ricercato in qualunque maniera, darei segno di vita, e di libero. Disposi dunque tutto per vivere incontaminato, e libero, e rispettato, ovvero per morir vendicato se fosse bisognato.


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Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso
di Vittorio Alfieri
pagine 406

   





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