da un sol, quell'un tutti infelici rende.
LACHESIInutili riflessi: ora fra' mali
sol fia d'uopo il minor, possenti Dei,
voi che de' miseri mortali(19)
reggete colassú le vite, e i fatiah pria di me, se l'ire vostre io basto
tutte a placar, il pronto morir sia,
la vittima(20)
dell'infelice Antonio il rio destinodove mai, ma che vedo, ecco s'avanza
Cleopatra, turbata.
SCENA SECONDA Cleopatra, Photino, Lachesi
CLEOPATRAAmici ah se albergate ancor pietade,
nel vostro sen, se fidi non sdegnate,
voi ch'alle glorie mie parte già aveste,
esser a mie sciagure ancor compagni,
deh non v'incresca il gir per mare(21)
per monti, o piani, o selve meco in tracciadi chi piú della vita ognor io preggio.
L'incauto piè dal vacillante tronorimosse amor, il vincitor già veggio
alla foce approdar sull'orme audacid'un'ingiusta fortuna, a morte pria
amor mi meni che a scorno o ad onta ria(22).
Questi, lo so, son d'infelice amantenon di altiera Regina, i sensi, e l'opre.
Forse m'han scelto i Dei per crudo esempio,
per far toccar alla piú rozza genteche talor chi li regge, indegno, ed empio
fanne, per vil passion, barbaro scempio.
PHOTINOSignora, il tuo patir, non che a pietade,
ma ad insania trarria uomini e fere,
e qual fra i poli adamantino core(23)
resisterebbe a' tuoi aspri lamenti,(24)
il fallo emendi, in confessarlo, e forsetu se' la prima fralli Ré superbi,
che pieghi alla ragion l'altera fronte,
alla ragione a' vostri par ignotao non dalla forza ancor distinta:
sozza non fu la lingua mia giammaidal basso stil d'adulatori iniqui,(25)
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Antonio SCENA SECONDA Cleopatra Photino Lachesi Regina
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