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      Spicca l'ingegno, l'immaginazione feconda, e il giudizio nella condotta. Ma con eguale schiettezza le dirò, che non sono contento della poesia. I versi sono mal torniti, e non hanno il giro italiano. Vi sono infinite voci, che non son buone, e sempre la ortografia è mancante, e viziosa. Condoni alla mia natural ingenuità, e all'interesse, che prendo a ciò che la risguarda, il presente avviso. Bisogna saper bene la lingua in cui si vuole scrivere. Perché non tiene ella sul tavolino la Ortografia Italiana, picciol volume in ottavo? Perché non legge prima gli Avvertimenti Gramaticali, che vanno aggiunti? Intanto ella osserverà dalle mie molte postille, ch'io non ho voluto risparmiarle il tedio delle emendazioni Gramaticali. Sono in Lingua severo, scrupoloso, forse indiscreto. Ma questa volta il sono stato di piú, perché la proprietà della lingua è la sola cosa che manchi al di lei lavoro. Vi sono de' pensieri grandi, degli affetti ben maneggiati, de' caratteri nobilmente sostenuti. Prosiegua con coraggio, chè difficile trovare chi scrivendo la prima volta cose tragiche vi sia meglio riuscito. Me ne congratulo seco nell'atto di rassegnarmitutto suo.
     
     
     
      APPENDICE SETTIMA
      (cap. XV)
     
      CLEOPATRA TERZAquale fu recitata nel Teatro Carignano
     
      Atto primo
     
      SCENA PRIMA Cleopatra, Ismene
     
      CLEOPATRAChe farò?... Giusti Dei... Scampo non veggo
      ad isfuggire il precipizio orrendo.
      Ogni stato, benché meschino e vile,
      mi raffiguro in mente; ogni perigliostolta ravviso, e niun, fra tanti, ardisco
      affrontare, o fuggir, dubbi crudeli


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Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso
di Vittorio Alfieri
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