E questa per me sarebbe massima, non già per il ritrovarmi io in compagnia di tanti rispettabili soggetti come avete fra voi, ma per l'esservi in tali circostanze, in tal modo; ed in somma non soffrirei mai di essere intruso in una Società Letteraria, dalla quale sono espulse delle persone come il Conte Balbo, e il Cardinal Gerdil. Sicché le tante altre e validissime ragioni che avrei, e che voi conoscete e sentite quanto me, reputandole inutili, a voi non le scrivo; ma mi troverei poi costretto a metterle in tutta la loro evidenza e pubblicità, quando per mezzo vostro non ottenessi il mio intento. Se dunque voi mi cavate da questo impiccio, e se siete in tempo a risparmiarmi la lettera d'avviso, sarà il meglio. Se poi la riceverò, e sarò costretto a darne discarico, con risposta diretta, mi spiacerà di dovermene cavar fuori io stesso con mezzi o parole spiacenti non meno che inutili, quando se ne potea fare a meno.
Passo ad altro, e mi dico ec.
Torino li 18 Marzo 1801.
Amico carissimo.
Io non pensava che v'avesse certo a piacer molto la nomina e aggregazion vostra a questa Accademia, ma neppure avrei creduto cbe vi desse tanto fastidio, e ad ogni modo non sarebbe stato conveniente che quando siete stato proposto nell'assemblea di tanti accademici piú della metà ora nuovi, e molti di niuna mia confidenza, io senza espressa vostra commissione mi fossi voluto far interprete delle vostre intenzioni, e dire: che non si passasse a votare per voi come per gli altri proposti si faceva.
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Società Letteraria Conte Balbo Cardinal Gerdil Marzo Accademia
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