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      Del resto - io continuai a dire - nello stesso modo che la terra, furono dal sole conquistate le comete che appariscono nel vortice suo, e gli altri pianeti che gli fanno corona.
      - Con queste tante conquiste - disse la Marchesa - che ha fatto il sole, ben fu da lui trasgredita e rotta in cielo ogni legge di equilibrio, per cui tanto si combatte qui in terra. Ed io mi penso che nella storia celeste egli debba tenere quel luogo che tengono nelle nostre istorie gli Alessandri ed i Cesari. - Per quanto si creda, - io risposi - e vi sia ragione di credere, che altre stelle abbiano anch'esse un corteggio di pianeti, certo si è che non veggono sino ad ora i filosofi un più gran conquistatore del sole. Ma vedete or voi, Madama, la differenza che ci ha da un corpo luminoso a un opaco, da un sole a un pianeta, da Sirio a Venere. E vedete insieme a che fu principalmente ordinata la gran macchina del Cartesio. Il sole, che è corpo di assai maggiore che tutti i pianeti presi insieme, standosi nel centro del suo vortice, volgesi intorno a sé in venticinque giorni e mezzo. E lo sterminato oceano, dirò così, di materia che lo circonda, o sia il gran vortice di cui anima e centro, girando pel medesimo verso che fa egli, mena d'intorno a sé i pianeti, a quel modo che una corrente fa le navi che in essa s'abbattono. Di tutti il più picciolo, e che gira anche più vicino al sole, è Mercurio. Compie suo giro in poche settimane, perché la materia del vortice, ricevendo principalmente l'impulso dal sole, muove assai più rapida ed ardente vicino a lui, che non fa nelle parti lontane.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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