Ogni globetto di luce, toccandone molti altri, a sé contigui, e questi toccandone degli altri, dovrebbe col suo premere sparpagliar la luce per qualunque verso, e illuminare anche colà dove non può dirittamente il sole. Talché nel colmo della mezza notte ci vedremmo così chiaro come di bel mezzodì. - Ecco - disse la Marchesa
- una nuova difficoltà contro al sistema del Cartesio, di cui per altro io non avea bisogno a sapere da quanto egli fosse. - In fatti - io ripigliai avremmo sempre luce senza interrompimento d'ombra, tanto nella supposizione del Cartesio, quanto in quella del Mallebranchio, siccome ha dimostrato il Neutono; il quale non si contentò di scoprire nell'ottica gli errori altrui, che vi sostituì del suo le più belle verità.
Dette queste cose noi scendemmo nel giardino a pigliare un poco d'aria. E quivi entrammo in altri discorsi, cercando però sempre di distornare in un modo o in un altro la vena poetica del signor Simplicio.
DIALOGO TERZO
Esposizione del sistema d'ottica neutoniano.
Non così tosto io fui avvertito la seguente mattina che erano aperte le stanze della Marchesa, che io mi vi rendei; e dopo i consueti convenevoli: - Madama, - io presi a dire - sete voi ben preparata ad entrare nel sacrario della filosofia? Ben sapete che ne sono esclusi i profani, e coloro che sonosi lasciati vincere ai globetti, ai vortici e a simili altre mondane immaginazioni. Prima di farsi alla soglia, conviene purgar del tutto la mente da quella vana curiosità, dove ha radice la superba follia degli autori di sistemi generali; conviene ricordarsi che, in pena di tal pecca, pare che sieno condannati, come il Sisifo de' poeti, a rotolare e a innalzar tuttavia di gran sassi, che hanno tosto a rovinare al basso.
| |
Marchesa Cartesio Cartesio Mallebranchio Neutono Simplicio Marchesa Sisifo Madama
|