- E che si dirà egli - io ripresi - aver costato al Neutono le altre belle sperienze, che da lui furono immaginate in prova della diversa refrangibilità? - Come? - disse la Marchesa - non resta ella forse bastantemente provata per la sperienza che descritto mi avete: che di altre ancora è bisogno? Mi sarei io forse lasciata persuadere troppo presto? - Chi potria pensare, Madama, - io risposi - che ciò fosse per avvenir mai? Ma il Neutono, benché quella sperienza sia concludentissima, non vi vuole ancora neutoniana. Vedete fantasia che può solo cadere in mente a un filosofo.
Non vuol che l'uomo a credergli si muova,
se quel, che dice, in sei modi non prova.
- A chi non dovrà piacere, ripigliò la Marchesa, di avere a fare con una persona che non vi mette così alle strette, e vi lascia campo a fare tutte le riflessioni che bisognano? Or via; che quanto ho udito m'invoglia vie maggiormente di udire. - Madama, io ripresi a dire - fate di tornare col pensiero nella nostra stanza buia, e fingetevela non più con uno spiraglio solo, ma con due, poco lontani tra loro. E i raggi del sole, ch'entrano per quei spiragli, refratti da due prismi, dipingano due immagini colorate sul muro opposto a quello per cui hanno l'entrata. A poche braccia da questo muro figuratevi un funicello bianco, teso orizzontalmente in aria, di cui parte ha da essere illuminata da' raggi rossi di una immagine, e parte da' violati dell'altra; così però che que' due colori nel funicello hanno da toccarsi insieme. Ciò si otterrà ora girando quel prisma un poco, ed ora questo; poiché nel girare del prisma, il raggio si fa più o meno obbliquo, già il sapete, alla faccia su cui cade; e si vede la immagine colorata, che egli forma, salire, scendere, camminare su pel muro.
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Neutono Marchesa Madama Neutono Marchesa Madama
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