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      Nè già crederei che sopra il moto della terra si potesse oggimai aver da niuno la minima ombra di difficoltà. - La Marchesa ponendo mente in viso al signor Simplicio; - Già vedete - disse - che a cotesto moto egli non ha che apporre. Quanto a me, non mi cadranno mai di mente le ragioni, ch'ebbe quel Prussiano, di far man bassa sopra il sistema degli antichi, quando spirato da un nobile estro astronomico, diè di piglio alla terra, cacciolla lungi dal centro del mondo, dove s'era intrusa, e a punirla dell'ozio, in cui da tanto tempo avea quivi marcito, le addossò quasi tutti quei movimenti che venivano da noi attribuiti a
      ' corpi celesti che ne sono d'attorno. E molte volte mi sono figurata anch'io di trovarmi sospesa in aria e immobile, in compagnia della Marchesa del Fontenelle, intantoché mi si rivolgea sotto a' piedi la terra. Pareami vedere prima di ogni altra cosa le sabbie ardenti dell'Affrica, coperte d'un formicaio di gente, che paragonano la carnagione delle lor belle all'ebano, come da noi si paragona quella delle nostre all'avorio. Poco appresso veniva quel mare sparso qua e là di navi, che da ogni parte della terra recano superfluità in Europa tanto necessarie alla vita. E quindi mi passavano in mostra que' fiumi del nuovo mondo, che menano diamanti, con quelle montagne che sono come gli scrigni delle nostre ricchezze. E dopo passato quell'altro vastissimo mare, in cui sono cosa ignota le tempeste, io vedeva le isole felici di oriente; e m'era avviso sentir l'alito di noce moscata e di garofani, di che impregnano l'aria dintorno.


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Dialoghi sopra l'ottica neutoniana
di Francesco Algarotti
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