Si può affermare senza timore di smentite che il Giannone medesimo, avendo sott'occhio una copia del processo, la percorse a sbalzi e del tutto superficialmente, senza andare fino in fondo. Lo attestano le parecchie notizie inesatte che da lui furono date, come quella de' "25 frati del convento di Pizzoni" che invece furono 25 voluti capi clerici e laici ivi congregati, e quella della complicità di 300 frati di diversi ordini, 200 predicatori, 1800 fuorusciti, parecchi Vescovi e Baroni, esagerazioni de' sobillatori per eccitar la gente, ripetute da' denunzianti, ridotte alle proporzioni vere nel corso del processo; così pure la notizia di un congiurato "affogato in mare", mentre invece fu soffocato da' suoi compagni, e la notizia di Maurizio de Rinaldis preso come "spensierato" e confesso "prima e dopo la tortura", mentre invece fu preso ben lungi dalla sua provincia e non confessò nulla malgrado torture inaudite; perfino le notizie della costituzione del doppio tribunale per la congiura e per l'eresia, della condanna riportata dal Campanella etc. etc., si risentono gravemente della poca attenzione messa nello studio degli Atti processuali. In che maniera poi sieno stati a' giorni nostri studiati gli Atti pervenuti fino a noi, si vedrà più sotto.
Facciamo dapprima una rassegna di tutti i documenti che si posseggono, capaci di chiarire l'arruffata quistione della congiura. Ci atterremo ad una classificazione che ci sembra naturalissima, in tre categorie; documenti dell'accusa, documenti della difesa, notizie e relazioni degl'indifferenti.
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