Infine, circa la categoria delle notizie e relazioni degl'indifferenti, bisogna riconoscere che questa indifferenza è ammissibile fino ad un certo punto, giacché a fronte di un fatto così straordinario nessuno si mostrò interamente spassionato; ma in somma non si tratta di documenti venuti fuora da persone interessate a negar tutto o ad accoglier tutto; e del resto la circostanza del non trovarsi una indifferenza completa importa solo che la critica debba anche qui intervenire accuratamente. Possiamo annoverare nella presente categoria in primo luogo le notizie de' cronisti e scrittori contemporanei, le quali per verità si riducono a semplici affermazioni generiche sprovvedute di un certo corredo di particolari, eco evidente del gran rigore spiegato dallo Stato e dalla Chiesa contro il Campanella e i suoi compagni di sventura: il valore di queste affermazioni sta sopratutto nella concordanza che vi si nota, e che riesce certamente assai significante, poiché se la faccenda si fosse prestata a dubbî, qualcheduno si sarebbe spinto a manifestarlo. Ma gravissimo è l'interesse delle relazioni venute in luce a' giorni nostri per opera principalmente dello stesso Francesco Palermo, il più benemerito della storia del Campanella. Da una parte dobbiamo a lui il Carteggio del Nunzio Aldobrandini con la Corte di Roma, vale a dire del suddetto Jacopo Aldobrandini Vescovo di Troia, e non già Cinthio Aldobrandini come il Palermo ritenne: oltre l'ufficio di Nunzio, il Vescovo di Troia tenne pure quelli di Giudice, e non solo nel processo della congiura ma anche in quello dell'eresia, ciò che basta a fare intendere l'importanza capitale delle sue lettere e delle risposte avute da Roma.
| |
Stato Chiesa Campanella Francesco Palermo Campanella Carteggio Nunzio Aldobrandini Corte Roma Jacopo Aldobrandini Vescovo Troia Cinthio Aldobrandini Palermo Nunzio Vescovo Troia Giudice Roma
|