D'altra parte dobbiamo egualmente al Palermo il Carteggio dell'Agente di Toscana in Napoli, che fu Giulio Battaglino, un napoletano da lungo tempo a' servigi del Gran Duca e in piena intimità con la Corte Vicereale. Deve poi aggiungersi ancora agli anzidetti il Carteggio del Residente Veneto, che fu Gio. Carlo Scaramelli e dopo di lui Gio. Maria Vincenti. Questo Carteggio fa parte del vol. 2° della Storia arcana ed aneddotica d'Italia pubblicata da Fabio Mutinelli il 1856, e con sorpresa non si vede messo a profitto da alcuno di coloro che si sono occupati del Campanella, mentre pure si conosce quanto gli Agenti Veneti fossero acuti e diligenti osservatori: nel caso nostro poi l'Agente Veneto si mostra il più spassionato fra tutti, non sempre esatto per le cose avvenute in Calabria, nemmeno esattissimo per le cose avvenute in Napoli, ma sempre abbondante ne' particolari; senza dubbio la sua contribuzione di notizie non è di poco valore, quantunque abbia bisogno, come tutte le altre, di un accurato riscontro.
Dietro questa rassegna si converrà che i documenti non sono punto mancati, in ispecie circa la persona del Campanella e degli ecclesiastici incriminati di congiura, mentre diversamente è accaduto pe' laici; la quistione poi dell'eresia connessa con quella della congiura è rimasta veramente al buio. Di certo per poche o nessun'altra congiura si possiede un numero di documenti tanto grande, bensì, come dicevamo, è mancato lo studio minuto de'documenti; e ci rincresce molto, ma siamo costretti a provarlo, dovendo anche necessariamente dimostrare come e perché la congiura del Campanella sia rimasta tuttora un problema.
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