Caratterizza fra Pietro, chiarisce il credito di questi frati dopo il processo, dà qualche notizia di fra Dionisio fuggito in Turchia. Va dal dic.e 1604 al gen.° 1605.
d. - "Contra fratrem Petrum Calabrum ordinis predicatorum carceratum in carceribus Castri novi, et fratrem Andream Casalis Corsani ordinis S. Augustini carceratum in carceribus Magnae Curiae Vicariae". - È un processo in sèguito della denunzia di un Lelio Macro di Pietrafitta già carcerato in Castel nuovo e condannato a morte per altre cause, il quale dà per fatto, ovvero anche finge, che un fra Pietro Domenicano (sicuramente fra Pietro di Stilo) avea voluto indurlo a credere molte eresie. Vi sono notizie del Campanella, anche per parte di altre persone di Stilo che vennero esaminate. Va dal luglio all'agosto 1605.
Come si vede, dal lato de' Processi dell'eresia la raccolta potrebbe dirsi perfino esuberante; non di meno vi si fa desiderare ancora qualche cosa: 1.° l'Informazione commessa da Roma e presa dal Vescovo di Squillace, poichè quella inserta nel vol. 3.° è supplementare, commessa dal Vescovo di Termoli per ulteriori chiarimenti; 2.° il Carteggio con Roma del Vescovo di Termoli, e di poi anche del Vescovo di Caserta, nel corso del Processo di Napoli. Fortunatamente i Sommarî ci dànno le cose importanti dell'Informazione e del Carteggio del Vescovo di Termoli: ma giova sapere che c'è questa lacuna, comunque fino ad un certo punto, affinchè nelle ulteriori ricerche si tenti di colmarla. Le carte del Vescovo di Caserta sono andate disperse in guisa, da potersi attendere di trovarne qualche fascio dove meno si pensi.
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