Ecco ora i particolari della dimora in Altomonte, cioè dal novembre 1588 in poi. Vediamoli dalle stesse parole del Campanella, com'egli ce li lasciò scritti dapprima molto diffusamente nella prefazione alla sua Philosophia sensibus demonstrata. Si tratta di un momento molto importante della vita del Campanella, e non deve ritenersi eccessivo il fermarvisi con qualche larghezza; d'altronde avremo pur troppo a parlare di persecutori, di carcerieri e perfino di aguzzini del Campanella, e ci godrà sempre l'animo di poterci trattenere talvolta a parlare di qualche suo amico e benefattore. - "Recandomi ad Altomonte per ordine de' Superiori, stimai bene esaminare là l'opera di questo filosofo (Telesio) prima di pubblicare l'opericciuola sul modo d'investigare e le cose da me trovate. In tal guisa, avendo potuto occuparmene, conobbi non essere stato Bernardino Telesio depravato, bensì depravati affatto tutti gli altri, e giudicai che quest'uomo dovesse anteporsi a tutti, come colui che desume la verità dalle cose vedute col senso, non dalle chimere, e che tratta le cose stesse, non le parole degli uomini, secondochè mi fu manifesto. Accadde finalmente che venisse a me un certo eccellente dottore di medicina, illustre filosofo, il quale fuggiva gli errori de' Peripatetici, Gio. Francesco Branca di Castrovillari, accompagnato coll'altro medico a nome Plinio Rogliano della città di Rogiano, stimato più di molti altri per la sottigliezza dell'ingegno, e discorressimo insieme de' principii della filosofia e della verità delle cose; questi riuscirono nostri amicissimi ed immensamente utili, e di continuo venivano a discorrere insieme, e si penetrarono tanto della verità di Bernardino Telesio, da predicarlo il solo degno di lode tra' filosofi, e mi sollecitarono a dar fuori ciò che mi era proposto.
| |
Altomonte Campanella Philosophia Campanella Campanella Altomonte Superiori Telesio Bernardino Telesio Peripatetici Gio Branca Castrovillari Plinio Rogliano Rogiano Bernardino Telesio Francesco
|