Ma qualche indizio, rilevato dal Carteggio Veneto e Toscano, e sufficientemente appoggiato anche da un ms. che si conserva nella Bibl. nazionale di Napoli, ci ha fatto persuasi che si tratti qui di Francesco Carafa, da parte del padre, Ottavio, 2.° Marchese di Anzi, e da parte della moglie, Giovannella Carafa, Marchese di S.to Lucido. Il primo suo delitto sarebbe stato nientemeno l'aver "fatto svenare alla presenza sua la Marchesa d'Anzi sua propria madre" per causa di onore, l'altro sarebbe stato l'aver fatto ammazzare il Conte di Pacentro, "perchè havesse ingiuriato la casa del Marchese et col congiungersi con la madre et col vantarsene", la qual cosa teneva "commossa et quasi divisa la città"(179). Infatti, non appena seguito il triste avvenimento, il primogenito del Conte di Pacentro, D. Ottavio Orsini, e insieme con lui il Marchese di Brienza, uscirono in campagna con cavalli, ma non giunsero ad incontrarsi col S.to Lucido, e il giovane Conte di Pacentro, nel luglio 1600, finì per far correre cartelli di sfida. Il S.to Lucido, che negò sempre la sua colpabilità, fu citato a comparire, e non essendo comparso venne dichiarato forgiudicato; spese molto, si avviò alla rovina della sua fortuna, e giunse a scansare allora gli effetti della forgiudica e a liberarsi più tardi da ogni travaglio. Ma tenne lungamente la campagna, si rifugiò anche per qualche tempo a Roma menandovi splendida vita, nè venne in mano della giustizia che nell'agosto del 1600: uscì poi dal Castel nuovo con D.ti 30 mila di cauzione e fu abilitato a risedere in Vico, ma quivi, nell'ottobre dello stesso anno, fece udire che gli erano state tirate fucilate nella camera da letto attribuendole al Pacentro; ricominciarono quindi i dissidii ed egli tornò in prigione, dove fu stipulata la pace sub verbo Regio col Pacentro nel settembre 1601, e sebbene dopo la pace gli fosse stato accordato di tenere la casa loco carceris con la stessa cauzione di d.ti 30 mila, egli non uscì veramente di prigione co' detti obblighi che il 30 marzo 1602. D'altra parte il Conte di Pacentro, perchè avea fatto correre i cartelli di sfida, e più ancora perchè si voleva obbligarlo a far la pace, fu perseguitato e dovè ricoverarsi in una Chiesa, ma pure venne preso e chiuso in Castel nuovo nella data medesima di agosto 1600; poco dopo fu liberato con cauz
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