Passiamo a vedere le controversie ed inimicizie tra' privati, le controversie tra' componenti la R.a Audienza, i banditi e forgiudicati. In ogni tempo i municipii della Calabria e della più gran parte del Regno, massime i più notevoli, erano stati travagliati dalle fazioni per diverse cause; in generale pel "possesso del reggimento" come allora si diceva, ossia per la riuscita nelle elezioni municipali, talvolta per fatti assolutamente privati, non esclusi quelli relativi agli amorazzi, assai più sovente pel semplice gusto della prepotenza ed anche per la necessità del soverchiare a fine di non essere soverchiati; da ciò l'aggrupparsi, l'offendere, il menar le mani, il divenire assassini e perfino predoni, anche quando si era già prima dato prova di nobili istinti e di tutt'altro genere di vita. Egualmente in questo si notava una recrudescenza, al tempo in cui il Campanella tornava in Calabria e si riduceva a Stilo; la cosa è provata da molti documenti che ne rimangono nell'Archivio di Stato. Vedremo più in là le fazioni di Stilo: per ora vogliamo dire che nella capitale e nella più considerevole città della Calabria ultra, già capitale fino al 1592, in Catanzaro ed in Reggio, fervevano le lotte in modo atroce, e romoreggiavano pure in Cosenza, in Rogliano, in Cassano, principalmente in Rossano, senza contare le terre minori. Anche qui citeremo i fatti del 1598-99 e di qualche altro anno successivo, per mostrare che il calore di queste lotte non si estinse nemmeno con le peripezie sofferte per la congiura.
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