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      Ed ecco qualche Prelato muovere il dubbio, se i banditi che stavano già ricoverati da un pezzo dovessero pure concedersi a' ministri laici, e poi, scorsi i sei mesi e non venuta la proroga, si videro i frati "accettare ne' conventi più che mai i banditi e i delinquenti con grave scandolo"; onde il Nunzio, ricordando continuamente gli scandali, chiedeva con istanza la proroga, e si noti, non per la nequizia intrinseca della cosa, ma perchè si stava "in pericolo di qualche stravaganza de' ministri Regii che li caccino violentemente". Ma si vide venire la proroga soltanto dopo un altro anno, e una nuova proroga farsi aspettare ancora otto mesi, e sempre non tutti i Prelati impegnati ad occuparsene con serietà, e in ispecie il Vescovo di Mileto dichiarato "fiacco a risolversi" da D.a Girolama Colonna zia del Duca di Monteleone, che si lagnava dei banditi cresciuti a dismisura nello Stato suo(219).
      Per tutti i fatti sinora esposti, nell'arrivare in Calabria, il Campanella dovea naturalmente giudicare il Governo assai meno forte di quanto pareva da lontano: ma bisogna aggiungervi ancora un avvenimento, che egli non credè di dover menzionare nella sua Narrazione, e che è ricordato da varii documenti di quel tempo. Vogliamo dire la comparsa del Bassà Cicala con la flotta turca nel golfo di Squillace il 18 7bre del 1598, la sua discesa appunto al capo di Stilo per fare acqua, con la devastazione di molte vigne, fienili e case lungo un buon tratto della costa, e naturalmente anche con la presa di persone di que' luoghi; il suo allontanamento con poca molestia avuta dalle milizie del Principe di Squillace, ciò che strombazzavasi sempre quale disfatta de' turchi; il suo arrivo al seno, o, come allora dicevasi, "fossa" di S. Giovanni, solito suo luogo di fermata presso il Capo Spartivento, col ritirarsi delle poche galere di Napoli e di Sicilia che là si trovavano; il desiderio da lui mostrato di vedere la madre dimorante in Messina, e l'adempimento di questo suo desiderio che il Vicerè di Sicilia si affrettò a soddisfare.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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