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      Battista di Pizzoni il quale non mancò di affermarlo nella prima deposizione sua, e stando così le cose, probabilmente egli dovè parlarne anche a fra Dionisio. Furono nominati ancora Mario del Tufo e Geronimo del Tufo figlio di Fabrizio, amici notissimi del Campanella e parenti del Vescovo di Mileto: in ispecie si diede una grande importanza a Geronimo che risedeva nel castello di Squillace, come ci mostra uno de' documenti rinvenuti in Simancas, e dicevasi che avrebbe dato quel castello a' rivoltosi, come di poi rivelò Gio. Paolo di Cordova. Non ci è riuscito finora di trovare a qual titolo egli risedesse nel castello di Squillace; abbiamo tuttavia trovato un documento che mostra essergli da non molto tempo morto il padre Governatore appunto della provincia di Calabria ultra, sicchè Geronimo anche per questo solo fatto avea potuto conoscere ben da vicino gli uomini e le cose di quella regione; ed abbiamo pure trovati due documenti di più anni dopo, che ce lo mostrano Capitano di Tropea, sicchè può presumersi aver tenuto egualmente nel 1599 l'ufficio di Capitano in Squillace, ufficio ripigliato più tardi in Tropea quando per la persona sua rimasero cancellati i ricordi della tentata ribellione(295). Fu nominato inoltre il Duca di Vietri Fabrizio di Sangro, che abbiamo visto congiunto per doppia parentela a' Signori Del Tufo, conosciuto certamente dal Campanella, carcerato già dal Conte Olivares ed in isperanza d'imminente liberazione per parte del successore Conte di Lemos giunto in Napoli fin dal 16 luglio; dippiù il Marchese di S.to Lucido Francesco Carafa, che abbiamo visto fuoruscito in campagna ricercato dalla giustizia, e che perdurava tuttora in questa condizione; infine il Principe di Bisignano Nicola Bernardino Sanseverino, che abbiamo visto lungamente carcerato non che privato dell'amministrazione de' suoi beni, e che allora sapevasi fuggito da Napoli, ma disposto a tornare e desideroso di andarsene agli Stati suoi in Calabria.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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