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      Ma mentre il Vicerè si studiava tanto di tenere la faccenda segreta, accadeva in Catanzaro qualche cosa che la svelava: altri Catanzaresi, il giorno 25, presentavano una nuova denunzia, e la consegnavano all'Audienza. È questa la denunzia che, trovata accidentalmente a' giorni nostri dal De Luca, fu depositata dal Baldacchini nell'Archivio dell'Accademia Pontaniana, e dall'Accademia trasmessa all'Archivio di Stato: pubblicata dall'Accademia e dal Berti può leggersi riprodotta ne' Documenti annessi a questa narrazione. In sostanza cinque cittadini Catanzaresi, vale a dire due fratelli Striveri, un Mario Flaccavento, un Gio. Battista Sanseverino e Gio. Tommaso di Franza che abbiamo già veduto al convegno di Davoli, deponevano che fra Dionisio era venuto a bella posta in Catanzaro per comunicar loro i vaticinii del Campanella e la prossima ribellione "che principierà innanti la metà di settembre", la partecipazione di diversi Signori e del Papa che farebbe entrare le sue genti nel Regno, la partecipazione de' principali cittadini di diverse terre, di 200 frati e di 200 fuoriusciti i quali si andavano riunendo e doveano dar principio alla rivolta, la partecipazione dell'armata turchesca che dovea comparire "alli 6 di settembre prossimo", infine la richiesta fatta loro da fra Dionisio di "accettarlo con più di tre o quattrocento huomini armati li quali li farà entrare incogniti e di notte" per rimanere nella loro obbedienza, conchiudendo che essi, fedelissimi vassalli, lo aveano "rebuttato" e se non fosse stato monaco lo avrebbero menato carcerato, e però lo denunziavano agli ufficiali Regii e pregavano che ne avessero dato avviso al Vicerè. La denunzia reca la data del 25 agosto, ed apparisce consegnata dagli Striveri, in nome loro ed in nome anche dei socii, agli Auditori Annibale David e Vincenzo De Lega: la copia legale che se ne ha, munita di suggello, è firmata da Guarino Bernaudo Segretario interino della R.a Audienza(327). - Evidentemente tra' congiurati si era per lo meno destato qualche sospetto che la congiura fosse stata scoverta: con ogni probabilità le confabulazioni tra Lauro, Biblia e lo Xarava, non poterono rimanere tanto nascoste da non trapelarne qualche notizia, onde que' cinque sciagurati pensarono di salvarsi con un atto di vigliaccheria, che del resto vedremo non aver avuto tanto valore almeno per qualche tempo, poichè giudicato tardivo ed incompleto.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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