Ma in Stilo si fece anche peggio. Il clerico Giulio Contestabile, non appena ebbe visto che il Campanella si era "assentato" a Stignano, diede in iscritto capi di accusa contro di lui, denunziando le sue prediche contro la fede e il Re, e parecchie persone che gli aveano dato ricetto, ed oltre tutto questo procurò dal Barone di Bagnara D. Carlo Ruffo, che avea ricevuto Commissione dallo Spinelli contro gl'incolpati, una Commissione di seconda mano per Geronimo di Francesco suo cognato a fine di perseguitare il Campanella e complici. E la Commissione fu subito accordata, ma il Campanella era stato preso quando essa giunse, onde il Di Francesco dovè limitarsi a carcerarne i parenti; e vedremo che il Campanella ne ebbe l'animo esulcerato, ne mosse vive lagnanze e diè sfogo al suo risentimento in tutti i modi, non esclusi i modi censurabili. Lo Spinelli, avuta la denunzia e saputo che il Campanella stava in que' luoghi, mandò subito l'Auditore Di Lega per prenderlo, siccome persona di maggior confidenza e che poteva farlo con minore scandalo, colorando la sua gita colà con un'altra causa; ma l'Auditore se ne tornò, non avendo potuto conchiuder nulla, perchè il Campanella si era allontanato e nascosto. Allora, tanto per guardare que' luoghi, ne' quali potea scendere il Cicala e fare gran danno pe' molti congiurati che doveano trovarvisi, quanto per avere nelle mani il Campanella ed anche Maurizio, "venendogli affermato che non erano ancora partiti di là e stavano nascosti", lo Spinelli mandò ordine al capitano D. Antonio Manrrique, che con la sua compagnia andasse di guarnigione a Stilo e a Guardavalle patria di Maurizio; e fece partire un'
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