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      Dietro altre interrogazioni soggiunse che egli non aderì mai a queste cose, che forse fra Dionisio aderiva poichè una volta, presente il Campanella, gli avea detto qualche parola in dispregio dell'ostia, ed anche non essere peccato ciò che rimane occulto! Ma interrogato se il Pizzoni aderiva, disse di non saperne niente, e qui cominciarono le minacce degl'Inquisitori: gli fu intimato di dire la verità sotto la pena della galera accresciuta di altri sei anni, e frattanto che ritornasse in carcere; ed egli, ripensandoci alquanto, pregò che continuassero l'esame. Dichiarò allora che il Pizzoni aderiva, poichè lo aveva esortato a credere in quelle cose, aggiungendo che non aveva mai udito il Campanella e fra Dionisio predicarle in pubblico, bensì aveva udito esprimere da loro il voto che venisse presto quel giorno in cui potessero predicarle pubblicamente, e che sospettava trovarsi pure fra Pietro di Stilo tra' settarii "per essere intrinseco del Campanella"! Interrogato poi sulla congiura disse che stando il Campanella in camera con fra Dionisio, il Pizzoni, lui, e "mastro Gio. Pietro di Stilo fratello del Campanella" parlò delle rivoluzioni di Stati e di tre gran terremoti da dover accadere in un giorno nel 1600, del voler essere apparecchiato a ribellar la provincia e farla repubblica, dell'aiuto de' fuorusciti per opera di Maurizio e dell'aiuto del Turco dalla via di mare, onde "si pigliarebbe Reggio et poi a poco a poco le altre terre"; e dietro successive interrogazioni aggiunse di sapere che Maurizio avea trattato col Turco, che non avea notizie di altri potentati salvo il Turco, nè di altri Principi e particolari "salvo il Maurizio e il fratello del Campanella, e de' frati fra Domenico di Stignano e fra Pietro di Stilo, perchè attendeva allhora a far la cucina per loro". Infine, dietro apposita interrogazione, disse di aver rivelato liberamente, e di non aver "deviato nè per carcere nè per cosa nessuna". - Anche qui è sorprendente la conchiusione di non aver avuto paura del carcere, dopo tutto ciò che è registrato nel processo verbale.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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