Abbiamo visto che l'indulto bisognava pattuirlo coll'autorità mercè una convenzione od almeno una promessa antecedente, ed era lecito a Maurizio, uno de' capi, compromesso quanto il Campanella e forse più, sperare un indulto, e sperarlo senza patti espressi ed al momento al quale si era giunti? E se lo avesse sperato, gli sarebbe convenuto di esigere che il Campanella si fosse recato presso di lui egli solo e non già insieme col Petrolo, mentre così avrebbe potuto presentare due compromessi invece di uno? Nè poi si capisce perchè avrebbe dovuto ucciderli, mentre si sa che acquistavasi maggior merito presentando vivi quelli che erano fortemente ricercati dalla giustizia. Fra Pietro di Stilo, tenerissimo del Campanella e trepidante per lui, potè per un momento pensare che le calde insistenze di Maurizio nascondessero un agguato a fine d'indultarsi, tanto più che avea sotto gli occhi esempi di perfidia incredibile, capaci anche troppo di far vacillare la sua ordinaria avvedutezza e serenità di giudizio. D'altra parte il Petrolo, timidissimo ed avvilito fuor di misura, come lo rivelano le parole che pronunziò quando fu catturato e poi quelle che gli vedremo pronunziare quando si trovò al cospetto degl'Inquisitori, potè scorgere un grave pericolo nell'unirsi a Maurizio e in sèguito un pericolo ancora più grave nel possibile risentimento di Maurizio per aver consigliato di non unirsi con lui. Ma non si può facilmente sostenere che tanto da parte del Petrolo, quanto da parte del Campanella, fosse stato accolto il pensiero di fra Pietro di Stilo, e che la loro fuga innanzi a Maurizio fosse stata motivata dalla credenza che costui volesse ucciderli a fine d'indultarsi, mentre veramente un tale motivo della persecuzione di Maurizio fu da loro addotto abbastanza tardi e per convenienza della loro causa.
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