Rimaneva alle Autorità il decifrare come potessero trovarsi insieme i Contestabili e Maurizio inimici, senza un certo tratto di unione, e se il Campanella potesse veramente ritenersi estraneo a questi maneggi: disgraziatamente la cosa riusciva molto facile ad intendersi, ed anzi era già conosciuta molto bene a quell'ora; nè occorre far notare che dopo siffatta Dichiarazione ci volle in sèguito molta disinvoltura da parte del Campanella, per dire che la congiura era stata un'invenzione dello Xarava, de' denunzianti e del Governo! Certamente egli non potè trovarsi contento di aver rilasciata quella Dichiarazione. Quando ebbe a vedere fra Dionisio e Maurizio in carcere, dovè rimanerne confuso, e si conosce che più tardi, anche per conto suo, cercò d'impugnare il contenuto della Dichiarazione, ma, naturalmente, invano(370). All'opposto lo Xarava dovè rimanerne soddisfattissimo; e si può argomentarlo dal fatto che, invogliato dalla felice riuscita della sua pratica, corse immediatamente a far lo stesso col Pizzoni.
A questo tempo, verso l'11 settembre, si deve con tutta probabilità riferire l'andata dello Xarava a Monteleone, per avere anche dal Pizzoni una Dichiarazione scritta, e dare un'occhiata al processo che il Visitatore e fra Cornelio aveano iniziato: ciò può desumersi dalla data della copia degli Atti di tale processo a lui rilasciata, che è il 12 settembre, e dalla data del trasporto da lui fatto del Campanella e del Petrolo da Castelvetere a Squillace, che una relazione dello Spinelli ci mostra essere avvenuto il 14 settembre.
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