- L'uno e l'altro poi indicarono sempre fra Dionisio come colui che promulgava i pronostici e gli eccitamenti del Campanella, sollecitava a prendere le armi contro il Re per far la provincia repubblica, dava per certo il concorso di Signori e genti principali, e concludeva doversi in un giorno di settembre gridare libertà, perchè sarebbero entrati in Catanzaro 200 fuorusciti, i quali avrebbero ammazzato gli Ufficiali del Re, scassinate le carceri, liberati i prigioni, armatili della munizione della Corte etc. etc. Sicuramente essi deposero molte altre cose, poichè a noi è pervenuto soltanto ciò che riusciva a carico del Campanella, di fra Dionisio e delle persone ecclesiastiche, circostanza che non si deve mai dimenticare, così per queste come per tutte le altre deposizioni. Sappiamo infatti, dal Carteggio Vicereale, che essi aveano raccolte e consegnate "tre lettere", sulle quali senza dubbio diedero spiegazioni; queste lettere doveano provenire da Maurizio, e il Campanella nella sua Narrazione non mancò di ricordarle, riducendole a due(384). Ma in fondo ben si vede che, all'infuori delle importanti notizie sul convegno di Davoli, le quali spargevano luce anche sull'uccisione del Rania, questi due rivelanti non aggiunsero molte cose, e scemarono enormemente le notizie esageratissime rivelate con la denunzia: basta dire che affermarono appena 200 uomini dover entrare in Catanzaro, mentre dapprima aveano rivelato che Maurizio ne comandava 2,000, nè fecero più alcun cenno del Papa e de' Vescovi.
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