Intanto lo Spinelli e lo Xarava sottoposero il Cordova alla tortura, e così il Cordova fu il primo ad inaugurare la serie de' tormentati; ciò si desume da' medesimi Atti che si conservano in Firenze, e sino ad un certo punto anche dalla lettera dello Spinelli in data dei 14(390). Nè finirono qui le miserie del Cordova. Tra le altre cose ebbe a domandarglisi conto anche dell'uccisione del Rania: ma questo accadde un po' più tardi, quando, come si legge nella lettera dello Spinelli, si ebbe la testimonianza di una persona andata da parte di due imputati ad avvertire il Rania che fuggisse, con la circostanza poi verificatasi che il Rania si trovò morto non lungi da una possessione di costoro; e senza dubbio, in Catanzaro, solamente il Cordova ed il Franza potevano avere interesse di far tacere per sempre il Rania, che già avea parlato anche troppo col Biblia, ma probabilmente i due imputati furono i fratelli Cordova, Gio. Paolo e Muzio. Per Gio. Paolo c'è sicuramente in processo la deposizione di un Agazio Cormasio, il quale attestò di avere udito che Gio. Paolo, "dubitandosi che Oratio non l'havesse scoverto, procurò di farlo fuggire et ammazzare"(391). A lui dunque si deve riferire ciò che lo Spinelli diceva, cioè che egli, prima della deposizione di questo testimone, avea avuta la corda pel negozio principale e non era stato confesso, e col detto del testimone e con altri ammennicoli che si andavano accumulando gli si tornerebbe a ripeterla. Così il Cordova nel negozio principale non era stato confesso, vale a dire che col tormento non avea dichiarato nulla di quanto gli s'imputava, ma avea persistito nella sua deposizione, secondochè ci risulta dagli Atti che si conservano in Firenze.
| |
Spinelli Xarava Cordova Cordova Atti Firenze Spinelli Cordova Rania Spinelli Rania Rania Catanzaro Cordova Franza Rania Biblia Cordova Gio Muzio Gio Agazio Cormasio Gio Oratio Spinelli Cordova Atti Firenze Paolo Paolo Paolo
|