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      284), alle quali vennero in sèguito ad aggiungersene due altre, la prima scrittagli egualmente da fra Tommaso e trovata sulla persona di fra Paolo della Grotteria, e di essa abbiamo pure già parlato più sopra (ved. pag. 286), la seconda scritta da lui medesimo a Geronimo Camarda, della quale abbiamo parimente parlato altrove, ma ci occorre ricordare che vi si diceva della congiura e della sicura vittoria nel mese di settembre, nominando fra Gio. Battista, fra Dionisio e il Campanella, salutando D. Gio. Battista Cortese e D. Gio. Andrea Milano, e conchiudendo "venghi in effetto quel che noi speramo". Il Crispo non potè non accettare che le due prime lettere erano state a lui dirette, come non potè negare che l'ultima lettera era stata scritta da lui e che il fra Gio. Battista in essa nominato era appunto il Pizzoni; non sappiamo poi ciò che disse intorno alla lettera scrittagli da fra Tommaso e non pervenuta al suo destino essendo rimasta presso fra Paolo, come del pari non sappiamo altro della deposizione da lui fatta, ma parrebbe che avesse affacciato scuse giudicate inverosimili, onde si venne immediatamente al "remedium juris et facti" come allora si diceva, cioè alla tortura. Gli Atti conservati in Firenze(396) ci fanno sapere che nella tortura confessò di essere andato col Pizzoni a trovare il Campanella in Arena, presso il Marchese di Arena, e ritiratisi in una camera il Campanella gli comunicò la ribellione, ed egli promise di trovar gente, come infatti parlò al Caccìa e a Giovanni Morabito, e che questi erano i compagni a' quali il Campanella alludeva nella sua lettera; inoltre che per quanto si ricordava, allorchè il Campanella e il Pizzoni trattarono di detta ribellione c'era presente anche Marcantonio Contestabile, il quale partecipava alla congiura e venne poi anche a Pizzoni col Caccìa allorchè il Campanella vi si recò, e si parlò della congiura e il Campanella sollecitò "che si fosse presto posta in esecutione", e disse che Gio.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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