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      Infine annunziava che il Lauro e il Biblia, rivelanti della congiura, erano già in Napoli, "ricercando ricognitione tale che possano vivere sicuri delle insidie dei parenti numerosissimi degli imputati". - Come si vede, tra molte stramberie, non mancano qui notizie degne di nota: è facile scorgerle, ma sopra due di esse dobbiamo richiamare l'attenzione e fare qualche commento. In primo luogo dobbiamo notare che in Napoli, a' 5 di ottobre, gli animi erano perturbati a motivo dell'affermata partecipazione di Signori e cittadini napoletani nella congiura, senza che se ne sapessero i nomi: ciò mostra che il Vicerè non solo non avea seguito l'avviso dello Spinelli di carcerare alcuni di costoro, ma non avea neanche fattotrapelarne i nomi. In secondo luogo dobbiamo notare che il Vicerè volea mandare suo figlio in Calabria e poi ci mandò il Montoya siccome è attestato pure dal Residente in un'altra sua lettera anteriore(445), nella quale dice che il Vicerè volea mandare suo figlio con due de' Consiglieri primarii del Governo: forse intendeva mandarlo come Governatore in luogo del De Roxas, ma poi se ne astenne per riguardo a Carlo Spinelli; e quanto al Montoya, vedremo che egli andò difatti a Catanzaro per commissioni speciali, ma alquanto più tardi, segnatamente per l'omicidio di Marco Antonio Biblia fratello di Gio. Battista, pugnalato in odio di costui che aveva rivelata la congiura(446).
      Intanto lo Xarava, provvedutosi del nuovo Mastrodatti, ripigliava il corso del processo e delle torture in Gerace.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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