Per lo meno i principali tra loro, come Geronimo del Tufo, il Barone di Cropani, Ferrante Ponzio, i due Moretti etc. etc., difficilmente si può credere che non sieno stati esaminati in Calabria; e così pure Geronimo di Francesco che fu preso in compagnia di Giulio Contestabile, con tanta prevenzione e tanto sdegno dello Spinelli. Il Contestabile, per la sua qualità di clerico ne' quattro ordini sacri, dovè esser lasciato al foro ecclesiastico, siccome già lo Spinelli si proponeva (ved. pag. 316); se non si procedè con lui come col Pisano e col Caccìa, questo verosimilmente accadde perchè egli vestiva tuttora l'abito clericale, mentre il Pisano e il Caccìa l'aveano deposto da un pezzo; risulta infatti da una numerosa quantità di documenti conservati nell'Archivio di Stato che era teorica del Governo, combattuta continuamente da' Vescovi, non doversi ritener clerici coloro i quali da un pezzo ne aveano deposto l'abito. Ma pel Di Francesco ci pare impossibile che non siasi proceduto ad interrogatorii d'ogni maniera; probabilmente egli dovè essere negativo in tutto.
Aggiungiamo qui che il Pittella, indiziato per tante vie e poi così fortemente compromesso dal Vitale, fu catturato da un Gio. Andrea Spina, ma mentre era tradotto in carcere a cavallo, riuscì a fuggire: lungamente ricercato dalla giustizia vedremo che fu poi catturato di nuovo, ma molto più tardi, nel 1601, e quindi lo troveremo in Napoli(456). Di tutti gli altri nominati dal Vitale abbiamo solamente notizia che fu catturato Gio.
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