Dietro altre interrogazioni speciali disse che il Campanella si burlava de' miracoli, affermando che egli pure ne farebbe "in comprobatione della sua scientia et delle sue opere, et che i miracoli non erano altro che una applicatione de intentione di quello alla cui persona si faceva il miracolo, et ch'ognuno potea far miracoli in questo modo"; che mai gli era occorso di averlo udito chiamarsi Messia nč Profeta, bensģ Monarca, avendo detto anche "in presentia di Gio. Gregorio Presinacio nella camera sua... che tutti gl'altri homini che di niente erano venuti a qualche dignitą o imperio haveano havuti solamente tre pianeti ascendenti favorevoli, ma che esso n'havea setti, et che per questo aspettava la Monarchia del mondo come anco li fu detto da un valentuomo astrologo delle parti di Germania che si trovava nell'inquisitione". Circa all'averlo udito discorrere di mutazioni di Stato, disse che in Arena, nel palazzo del Marchese, gli avea detto che era stato scritto contro di lui da quelli di Stilo al Nunzio ed al Papa che avesse amicizia co' banditi, e che per scienza e per profezie di S.ta Brigida e del Savonarola egli provava "ch'in quest'anno seranno gran revolutioni et mutationi di stato... et questi stati muteranno regni et si faranno republiche et sarą bono in questi tempi per chi si troverą armato et che haverą arme assai di difender se stesso", soggiungendo che non sapeva "si volesse dire di se stesso ma havea molti amici et adherenti". Specificando poi questi amici disse che i principali erano Giulio Contestabile, Fulvio Bua e sopra gli altri Gio.
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