Battista di Pizzoni per conto delle sue heresie et opinioni". Narrò che avea conosciuto il Campanella una volta in Stilo, quando vi andò col Contestabile verso la fine del maggio, rimanendovi per otto giorni, un'altra volta parimente in Stilo rimanendovi tre giorni, ed una terza volta in Arena. Avea conosciuto pure fra Dionisio le due prime volte che era stato presso il Campanella, e poi una terza volta quando l'accompagnò a Pizzoni, di dove fra Dionisio subito fuggì per timore di Carlo di Paola venuto a carcerare fra Gio. Battista e il Lauriana. Aveva inoltre conosciuto il Pizzoni nel convento in cui era Vicario, ed era stato quattro volte presso di lui. Disse di ritenerli tutti e tre "per homini tristissimi et pessimi et per mali Christiani" per alcune cose scandalose che aveva udite da loro. E cominciando dal Campanella narrò, che avendogli dimandato se conoscesse arte magica, il Campanella gli disse "o chiotto, e tu credi che ci siano diavoli?... pezzo di chiotto, non cè ne diavoli ne inferno"; ed altra volta disse di volere "far nova legge, et che quando cominciasse a predicare che allora si sentirebbe la verità et la legge che esso volea fare, la quale sarà la vera legge di vivere et meglio di questa delli Christiani", soggiungendo: "non me communicò il particulare della legge o della verità che pretendia di predicare, si bene intesi da esso proprio nel sudetto loco che volea far mutar il modo di vestire da quello che s'usa adesso et volea che si portasse una giobba longa o sia veste, ma non sò come o di che colore". Venendo a fra Dionisio disse che una volta, lui presente, volendo andare a Messa, egli se ne burlò, chiamandola una bagattella; nè altro udì mai da lui contro la fede.
| |
Pizzoni Campanella Stilo Contestabile Stilo Arena Dionisio Campanella Pizzoni Dionisio Carlo Paola Gio Lauriana Pizzoni Vicario Christiani Campanella Campanella Christiani Dionisio Messa Battista
|