Geronimo Morano che pretendeva un Marchesato, di Ottavio Gagliardo che pretendeva una Baronia(492). Ma i profitti non doverono essere tanto grandi in persona dello Spinelli, sapendosi, come abbiamo già avuta occasione di notare altrove, che egli rimase pur sempre nelle strettezze (ved. pag. 237): tuttavia un documento rinvenuto nell'Archivio di Stato ci mostra che lo Spinelli dovè ottenere dal Vicerè anche prima di partire dalla Calabria, in data del 31 ottobre, una sanatoria straordinaria, mediante ordine all'Audienza di Calabria ultra di "non intromettersi nelli negotii da lui fatti nella predetta provincia, etiam per la sua absentia"(493). Ciò comproverebbe che le affermazioni del Campanella non furono del tutto infondate, e che i carcerati messi insieme per essere tradotti in Napoli rappresentarono realmente la parte residuale di un più gran numero, il quale forse andò diminuendo al punto, da dover essere negli ultimi tempi rinforzato anche con individui a' quali fin allora non si era data importanza; la qualità degli ecclesiastici, che abbiamo visto carcerati negli ultimi tempi, menerebbe perfino a una simile conclusione. Ripetiamo poi che vi doverono essere molti fuggiaschi, e la Turchia dovè offrire anche questa volta il luogo di rifugio agli esuli: se dovessimo credere alle voci corse allora, fino a tre mesi dopo la partenza de' carcerati continuava ancora l'emigrazione in Turchia, ed aveva raggiunta una cifra esorbitante(494). Queste voci erano senza dubbio esagerate; ma vedremo nelle Allegazioni del fisco in Napoli posti a carico del Campanella, oltre gl'infelici giustiziati, i "molti altri contumaci che erano fuggiti e che aveano perduto i beni e la patria"!
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