Ma mettendo pure da parte tutti i testimoni che deposero per voce pubblica, ne rimangono sempre alcuni che deposero cose udite o viste direttamente, ovvero cose udite o viste da persone state molto dappresso al Campanella, e per la loro condizione speciale riescono a dare alle loro deposizioni una gravità notevole. Basta dire che più d'uno affermò di avere udito quanti deponeva da fra Scipione Politi conosciutissimo amico del Campanella, e, a quel che pare, solito a mantenere vive le sue conversazioni col riferire le opinioni delle quali il Campanella gli avea tenuto discorso; qualche altro affermò di avere udito quanto deponeva da D. Marco Petrolo, da D. Marco Antonio Pittella, da Paolo e Fabrizio Campanella, da Giulio Contestabile, da Marcantonio Contestabile; nè deve sfuggire che deposero i Carnevali malgrado avessero Gio. Paolo e Tiberio carcerati, deposero i Contestabili malgrado avessero Giulio carcerato e Marcantonio perseguitato, depose Desiderio Lucane che sappiamo avere anche lui un figlio carcerato(504). Adunque, per un certo numero di cose raccolte con questo processo, non si può sconoscerne menomamente la provenienza dal Campanella, essendovi anche una concordanza significante tra esse e quelle che da altri fonti ci risultano appartenenti senza dubbio a lui; nè deve sfuggire che molti, p. es. Giulio Presterà, Francesco Vono, il capitano Plutino, i quali certamente ebbero relazioni col Campanella, e così pure tanti altri, poterono deporre per voce pubblica ciò che aveano saputo direttamente, non convenendo loro di dire che l'aveano saputo direttamente da lui, perchè sarebbero divenuti responsabili del non averlo denunziato.
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