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      Antonio Mesuraca a' dintorni della Roccella, tradimento del Mesuraca; commento in particolare sulla condotta di Maurizio (272). Il Campanella è tradotto alle carceri di Castelvetere; apprende per via che il Pizzoni ha rivelato anche eresie e consiglia al Petrolo di far lo stesso: lo Xarava viene a Castelvetere e riceve dal Campanella una Dichiarazione scritta; sunto della Dichiarazione e giudizio sopra di essa (277). Lo Xarava portasi a Monteleone e riceve una Dichiarazione scritta anche dal Pizzoni; inoltre una cifra di cui si sarebbero serviti il Pizzoni e il Campanella, e una copia delle deposizioni fin allora raccolte da' due frati col processo ecclesiastico (281). Passaggio del Campanella col Petrolo dalle carceri di Castelvetere a quelle di Squillace; intanto nelle carceri di Castelvetere il Gagliardo e compagni, saputa la carcerazione di lui, denunziano al P.pe della Roccella il Pisano amico del Campanella che li aveva eccitati alla congiura, e lo denunziano anche al Vescovo di Gerace per le eresie loro manifestate; il P.pe comunica queste cose allo Spinelli, ma i denunzianti son ritenuti partecipi della congiura; d'altro lato il Vescovo di Gerace fa prendere un'Informazione, che rende la condizione del Campanella sempre peggiore (283). È preso dal Morano Claudio Crispo, e gli si trovano due lettere, l'una di Maurizio, l'altra del Campanella; fra Marco e fra Cornelio continuano a far carcerare frati; son presi e poi rilasciati fra Vincenzo Rodino e fra Alessandro di S. Giorgio; son presi fra Pietro di Stilo, fra Paolo della Grotteria, fra Pietro Ponzio, fra Giuseppe Bitonto; fra Paolo è trovato in possesso di una lettera del Campanella al Crispo e di libercolo di segreti e cose superstiziose; il Bitonto è trovato in abito secolare ed armato (284). Deposizioni che i due Inquisitori raccolgono da taluni di costoro; esame di fra Pietro di Stilo interrotto; esame del Petrolo, che avvilito depone tutto anche con esagerazione (287). Lettera del Card.l di S.ta Severina a fra Cornelio, che prescrive doversi mandare il Campanella a Napoli, e prendere le informazioni unitamente co' Vescovi de' luoghi; così il Campanella non è sottoposto ad alcun esame in Calabria (290).


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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