Fiorentino, che la "Chirofisonomia di G. Batt. della Porta tradotta da un ms. latino dal Sig. Pompeo Sarnelli, Nap. 1677" rappresenti la traduzione della Chironomia del Codice di Montpellier: non abbiamo avuto modo di farne il confronto letterale, ma abbiamo rilevato il numero de' libri e de' capitoli che si riscontra in modo soddisfacente.]
(80) Ved. De sensu rerum, lib. 3.° cap. 13.
(81) Ved. Campanellae, Medicinalium juxta propria principia, Lugduni 1635. - 1.° Nel libro 6°, cap. 6°, p. 395 si legge: "Utebatur Porta mirifico collyrio statim sanante, cujus non memini, sed in libro magiae suae inscriptum invenitur, et in mei repentinam oculi afflicti et sanguinei sanitatem coram multis perfecit, suis ipse manibus instillando". Infatti nella Magia del Porta, ediz. nap. del 1589, lib. 8, cap. 4, p. 153, è registrata la preparazione molto complicata di tale rimedio, che al Porta medesimo fu applicato da un empirico, e che egli si diè premura di acquistare dall'empirico "muneribus, praecibus, dolo, aere". E poniamo qui che nel ms. della Taumatologia, lib. 2, cap. 2, pag. 157 si trova invece registrato un collirio diverso, fatto col vitriolo di Cipro traslucido, strofinato e triturato sul fondo di uno scodellino di creta (fictile labellum) in cui vi sia acqua di rose o di fonte, sino a che questa divenga di colore cianeo florido, ovvero soltanto florido, da applicarsi poi nel seguente modo: "bombice aqua madefacto, clauso infirmo oculo cilia madescant, ut relaxato oculo, claudendo et reserando erebris ictibus versetur, donec cornea leviter vigetur, vel humescat paulatim" (questo serva a mostrare che la Taumatologia non è la riproduzione delle cose esposte nella Magia). - 2.° Nel lib.
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